Sulla crocieristica a Porto Marghera

e sulle soluzioni che prevedono l’entrata delle navi da crociera dalla bocca di porto di Malamocco e transito nel canale dei Petroli.

Esistono elementi di criticità che rendono impossibile un’altra soluzione interna alla laguna relativa all’inserimento della crocieristica a Marghera che oltre all’incompatibilità ambientale penalizza il porto commerciale e la vocazione industriale e manifatturiera delle banchine di attracco.

Segue un elenco di una serie di considerazioni che anche in occasione del recente referendum popolare del 18 giugno 2017 sono state evidenziate e peraltro alcune delle quali riprese dalla stessa Autorità Portuale e dalla Capitaneria di Porto che si sono espresse con precisi pareri negativi avversi all’ipotesi d’inserimento dell’attività crocieristica a Marghera.

Pareri negativi che queste stesse Autorità oggi, con la proposta avanzata da alcuni per l’attracco a Marghera, dovrebbero ritirare.

Considerazioni e criticità che possono riferirsi anche a tutte quelle altre soluzioni interne alla Laguna che prevedono tracciati con l’entrata dalla bocca di Malamocco, come il canale Vittorio Emanuele.

1—-Scavi – dislocamento- interramento-cementificazione del canale dei Petroli.

Tutto il tracciato del canale dei Petroli dovrà avere una cunetta di 100 metri ( oggi è di 70 metri ) ed una scarpata con rapporto 1 a 3 (per ogni metro di profondità del canale 3 metri di scarpata laterale), adeguati bacini di evoluzione rispettosi delle norme di sicurezza con il conseguente asporto di oltre 5 milioni di metri cubi di materiale.

L’aumento del traffico e dei dislocamenti con le loro energie generate dalle masse in movimento creano rilevanti sollecitazioni sui marginamenti (fondali, scarpate, bassifondi ) provocando la sospensione di sedimenti che a lungo andare interreranno il canale.

Al fine di evitare il continuo interramento del canale si dovrà profilare pertanto la cementificazione del canale.

2—Commistione del traffico ed abbassamento della soglia di sicurezza

Mercantili, anche con merci pericolose, traghetti, chiatte, crociere comporteranno continue congestioni ed interferenze , considerato che la navigazione lungo tutto il tragitto è a senso unico alternato.

Nell’arco della giornata ci sono massimo tre convogli di navi che entrano e tre convogli di navi che escono e le navi passeggeri non possono viaggiare con navi con prodotti petroliferi e/o pericolosi: se uno dei convogli rispettivamente per l’entrata e per l’uscita fosse dedicato alle navi passeggeri ci sarebbe una riduzione del 33% del traffico commerciale con una perdita di competitività del porto di Venezia come già affermato da numerose compagnie di navigazione commerciale.

Le navi passeggeri ed alcune tipologie di navi commerciali quali Ro-Ro e Porta Containers richiedono il rispetto degli orari ( vincoli commerciali ) e le Porta Containers richiedono di entrare/uscire in porto con la marea favorevole ( alta marea ) per aumentare la capacità di carico e generalmente in orario diurno: vincoli che complicano ancora di più le possibilità di transito lungo il canale, limitando pertanto le ore utili.

3—Rischio di Incidente rilevante

il tracciato interferisce ed attraversa aree di Porto Marghera classificate a rischio di incidente rilevante in base alla Direttiva europea Seveso II (Vedi immagine )

4—Parere negativo formulato dalla Commissione Nazionale VIA su un progetto presentato da “ Ecuba s.r.l.” nel 2015 che prevedeva un nuovo porto passeggeri in prima zona industriale a Marghera. (vedasi sito del Ministero dell’ Ambiente)

5—Presa di posizioni delle organizzazioni sindacali che si dichiarano contrari   alla crocieristica a Marghera in quanto elemento ostativo al mantenimento e sviluppo dell’attività industriale e manifatturiera quale garanzia di una occupazione presente e futura .

E’ opinione diffusa e condivisa che l’area di Porto Marghera offre non solo l’opportunità dei terreni ma un’intera area attrezzata che può essere il futuro contenitore di nuove attività manifatturiere ed industriali

6—Interferenze con il Mose. – interruzione dei transiti navali alla bocca di Malamocco per effetto del funzionamento delle paratoie mobili.

Simulando una previsione di un aumento del livello marino di 20 centimetri nel medio periodo ( 20-25 anni), facendo riferimento   ai soli eventi di marea del 2014 nel periodo 2 aprile-30 novembre ( stagione crocieristica) nella fascia oraria 8-18,30 ( arrivo e partenza delle navi ) il numero delle interruzioni risulterebbe essere di 85 ( chiusura a +100 cm.: chiusure effettive 53, 16 falsi allarmi e 16 false chiusure ). Interruzioni che diventerebbero 187 ( 117 chiusure effettive, 35 falsi allarmi, 35 false chiusure ), elevatissime con un aumento di +30 centimetri verso il 2050.

L’innalzamento dei livelli marini in Adriatico è calcolato in base alle previsioni del 4° rapporto IPCC presentato alla Conferenza sui cambiamenti climatici di Parigi – 1° dicembre 2015

7—accessibilità nautica complessa unica al mondo con un percorso tutto interno alla Laguna di oltre 20 km di sola andata, con tempi di percorrenza di oltre 2 ore, con doppio pilota e doppio rimorchiatore, con esposizione a periodici venti al traverso di bora e scirocco che agendo sulle murate rendono difficoltoso il mantenimento della rotta pregiudicando il grado di sicurezza che motori, thrusters, timoni della nave e rimorchiatori non riescono a garantire.

Proposte del genere, oltre a rivelare intendimenti speculativi immobiliari sulle aree interessate, non vedranno mai la luce proprio per la loro non fattibilità tecnica.

Il loro vero scopo è quello di prorogare sine die ogni decisione sulla risoluzione della questione delle grandi navi crociera a Venezia mantenendo nel frattempo il transito attraverso il bacino S.Marco e d il canale della Giudecca. Gettare in pasto all’opinione pubblica proposte che si sa essere irrealizzabili, oltre a ridicolizzare le capacità decisorie del Governo, mette in sordina quella unica soluzione già approvata dalla Commissione Nazionale VIA di un percorso alternativo praticabile che prevede un nuovo terminal crocieristico alla bocca di Lido ( progetto Duferco ), fuori della laguna , che supera ogni criticità e risponde ai dettati della legislazione speciale per gli interventi a salvaguardia di Venezia e della sua Laguna.

Armando Danella e Luciano Mazzolin

nel file allegato trovate anche  alcune immagini interessanti sugli argomenti trattati

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