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Il 4 marzo 2021 la Capitaneria di Porto ha notificato 7 ingiunzioni di pagamento, per un totale di 14.000 €, ad altrettanti giovani attivisti del Comitato No grandi Navi di Venezia. Ci sono 30 giorni di tempo per pagare, dopodiché partiranno i pignoramenti. A ciò si aggiungono spese legali pendenti per circa 6.000 €. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tuttə per raccogliere questi fondi, da solə non potremo farcela.
Qual è la colpa dei membri del Comitato colpiti dal provvedimento? Avere guidato alcuni “barchini” (piccole imbarcazioni private) durante la manifestazione nel 2017. È bene specificare che quella giornata non fu caratterizzata da violenze di nessun tipo, la semplice presenza di tantissime barche e persone a riva, allietate dalla musica proveniente da un palco galleggiante piazzato nel Canale della Giudecca, aveva imposto un ritardo alle navi, evidentemente vergognose di uscire dalla Marittima, dovendo “inchinarsi” di fronte alla rabbia di migliaia di residenti.
Tante veneziane e veneziani hanno partecipato quel giorno, tante barche e un palco galleggiante con musica e molte parole di speranza per la nostra città. La maxi-multa è l’ennesimo tentativo di stroncare la protesta, visto che denunce e polizia sembrano non bastare. Di più, una sanzione simile arriva in un momento di profonda crisi economica, quando il lavoro scarseggia e le misure di contenimento dei contagi non permettono di mettere in campo iniziative di sostegno e autofinanziamento. Si è scelto di colpire la parte più giovane del comitato, quella più generosa e attiva, ma al contempo quella più precaria e finanziariamente fragile. Una vera e propria vendetta amministrativa. Anche il tempismo è particolarmente grave. Proprio la monocoltura turistica ha determinato che l’impatto del COVID19 sprofondasse la città in una crisi gravissima, lasciando migliaia di persone senza reddito. La pandemia, qui, per molte e molti, è sinonimo di crisi economica, inoltre è un periodo in cui le usuali iniziative di autofinanziamento del Comitato non possono essere messe in campo.
Per questo abbiamo lanciato il crowdfunding, perché, come decine di piccole barche possono fermare un colosso del mare, così, migliaia di piccole donazioni possono rispondere a questa grande ingiustizia. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutte e tutti per continuare a lottare per Venezia, perché la nostra città non ceda agli speculatori, ma continui ad essere di chi la vive e di chi, pur non vivendoci, la ama.
FAI UNA DONAZIONE AL COMITATO NO GRANDI NAVI ATTRAVERSO I SEGUENTI CANALI:
Piattaforma Crowdfunding | https://www.produzionidalbasso.com/project/aiutaci-a-difendere-venezia-sostieni-il-comitato-no-grandi-navi/
Paypal |
https://paypal.me/venezialaguna
oppure puoi inoltrare un bonifico al seguente Iban, intestato a: Venezia Laguna APS
IT15N0306967684510768453551
Codice BIC /Swift BCITITMM898
Yesterday seven young activists of Comitato No Grandi Navi (the committee against cruise ships in Venice) received a series of payment orders for a total amount of 20.000€, 6.000 of which are legal fees, to be paid in 30 days.
What are they being accused of? Their guilt lies with having steered boats during a demonstration in 2017. That was one of the many actions of the Committee, when the “barchini” (the small private boats) were confronting the leviathan cruise ship. This kind of actions always come from the will to save Venice, its lagoon, its environment and its life, against the interests of the big cruise multinational corporations.
No violence happened that day. There was only a big crowd of venetian, many boats and a floating stage spreading music and words of hope for the future of the city.
This huge fine is yet another attempt of silenting the Committee’s fight, since lawsuit and police seemed not to be enough.
Even worse, the fine comes in the middle of a pandemic, a time when jobs are lacking and the usual self-financed activities are difficult to set up. Moreover, the target of the fine is the youngest part of the Committee, the most generous and active, but also the most precarious and financially fragile.
It’s clear as day that this is a political revenge disguised as an administrative sanction, which can be answered only with a collective effort.
We have 30 days to raise 20.000 €, otherwise the liens/ foreclosures will begin. We call to everyone who sailed with us, joined us along Venice canals and supported our fight in any possible way. We call to everyone who shares love for their own territory, we call to everyone who believes it’s necessary to fight for their city, the mountains and the sea to guarantee/get a better future. Help us save Venice.
We need everyone’s help, even the smallest donation can make the difference. Venice is not a theme park, it is a city and heritage of humanity and our struggle is here to prove it.