LA NUOVA. Sul tetto del Terminal passeggeri con un enorme striscione: «Liberiamoci dalle Grandi navi e dai poteri forti. L’8 e 9 giugno tutti a Venezia contro le grandi opere». Il comitato «No Grandi Navi-Laguna Bene comune» ha occupato ieri pomeriggio il tetto della nuova sede del Porto in Marittima. Giornata nemmeno troppo affollata, dal punto di vista delle crociere. In banchina una sola nave di medie dimensioni. Il grosso arriverà sabato e domenica, quando potranno essere ormeggiate in Marittima fino a sette grandi navi contemporaneamente.
Con l’avvio della stagione turistica è ripreso il via vai delle navi in laguna. E i comitati hanno ricominciato la loro battaglia. «Se ne devono andare fuori in mare», dicono. E denunciano la mancata applicazione dell’accordo firmato tra Comune e grandi compagnie croceristiche (Msc e Costa) che prevede l’utilizzo di carburanti puliti, a basso contenuto di zolfo, quando le navi entrano dalle bocche di porto. «In realtà non è cambiato nulla», accusano i comitati, che hanno presentato una lunga documentazione fotografica alla Procura e un nuovo esposto.
Adesso l’appuntamento è per l’8 e il 9 giugno, quando si daranno appuntamento in laguna associazioni e comitati da tutta Europa per un forum sugli impatti ambientali delle grandi opere. Tra queste rientra, secondo i manifestanti, anche il trafficio delle navi da crociera, sporporzionato rispetto alle dimensioni della città e pericoloso per la laguna e la salute. Una tesi che ovviamente il Porto e la Vtp respingono al mittante. Disponibili soltanto a discutere di un’altra via di accesso alla Marittima. «La stazione deve restare dov’è, le crociere portano ricchezza».
Ma le alternative sollecitate anche dal Comune restano al palo. Si aspetta adesso il nuovo governo, perché dovrà essere il Comitatone a decidere se finanziare lo studio per i nuovi ingressi in laguna, già avviato dal Magistrato alle Acque e dall’Autorità portuale.
Il Porto punta sul canale Contorta Sant’Angelo, per far entrare le navi da Malamocco e farle arrivare alla Marittima. Con gli ormeggi nel cuore della città, obiettano i comitati, il problema resta, l’inquinamento di fumi e radar continua come prima.