CORRIERE VENETO- Da D’Alpaos a Ortalli, la commissione dell’Istituto Veneto preoccupata per il futuro della laguna: «Non ripetiamo errore di Malamocco-Marghera»
Sono preoccupati che si scavi un nuovo canale senza gli adeguati e hanno scritto ai Ministri, alla Direzione per i beni culturali, al Magistrato alle acque, al Porto e al Comune perché l’estromissioni delle grandi navi da San Marco va realizzata al più presto ma nel rispetto della laguna. Gli esperti della Commissione di studio sui problemi della città e della laguna di Venezia dell’Istituto Veneto per le scienze prendono posizione sulle scelte del tavolo romano. E bocciano lo scavo del Contorta Sant’Angelo. «La Commissione segue con viva preoccupazione l’evoluzione del dibattito sui progetti per consentire alle grandi navi da crociera di approdare alla Stazione Marittima senza passare in bacino di San Marco», si legge nella lettera a firma del presidente Gian Antonio Danieli, del professore Luigi D’Alpaos (Università di Padova), di Ignazio Musu (Università Ca’ Foscari), di Gherardo Ortalli (Università Ca’ Foscari) e di Andrea Rinaldo (Università di Padova e Politecnico di Losanna).
«La tematica non può non essere inserita nella più ampia sfida che riguarda uno sviluppo sostenibile di Venezia e che richiede un modello di sviluppo economico compatibile – continua il documento -. In attesa di una soluzione che estrometta le grandi navi dalla laguna, acquistano grande importanza le scelte di più breve periodo, si parla con insistenza dello scavo di un nuovo canale (il Contorta Sant’Angelo, ndr), la Commissione ritiene che non sia pensabile ripetere l’errore del canale Malamocco-Marghera, realizzato con progettazione carente rispetto a idraulica e morfologia della laguna e senza verifica delle criticità indotte». Ai ministri Maurizio Lupi (Infrastrutture), Andrea Orlando (Ambiente) e Massimo Bray (Cultura) i professori chiedono dunque di approfondire bene la questione, si rischia altrimenti di danneggiare il delicato ecosistema veneziano.
Inoltre, nella loro lettera, propongono che sia adottato un metodo di lavoro scientifico. Vanno cioè confrontate le diverse soluzioni, vanno definite le dimensioni delle navi compatibili, vanno fatte valutazioni di carattere idraulico e morfodinamico e vanno studiati correnti, fondali e processi erosivi. «Per non ripetere l’esperienza del Malamocco-Marghera», scrivono. Bocciato anche il progetto di creare una scogliera di 7,5 chilometri con casse di colmata e barene «traslate» proposto da Porto e Magistrato alle acque e che sarà discusso in Salvaguardia il prossimo 28 novembre. «Semmai queste strutture dovranno realizzarsi ripetendo le forme tipiche lagunari», conclude la lettera.