La Nuova Venezia – Natanti allegorici in Canal Grande per contrastare l’escavo del canale Contorta ma anche le altre soluzioni allo studio
di Roberta De Rossi
VENEZIA. Una Carnival Parade lungo il Canal Grande con “navi allegoriche”, un pressing stretto a tutti i candidati sindaco perché dicano pubblicamente come la pensano, un convegno sull’inquinamento dei fumi emessi dai camini dei transatlantici che sfilano in Bacino San Marco.
È il modo del Comitato NoGrandinavi per celebrare tre anni di attività che ha fatto il giro del mondo e per rispondere alla sentenza con la quale il Tribunale amministrativo regionale ha cancellato come illegittimi i limiti che la Capitaneria di porto aveva introdotto al numero degli ormeggi (708) e alla stazza delle navi in transito (96 mila tonnellate), perché considerati in contrasto con il decreto Clini Passera del 2012 (che il limite lo abbassa di molto a 40 mila tonnellate, ma solo ad accesso alternativo alla Marittima realizzato) e non supportati da dati oggettivi. Motivazioni che persino i Nograndinavi fanno proprie.
«La sentenza del Tar ha messo a nudo le forzature e i tentativi di escamotage per portare avanti lo scavo del Contorta», commenta Silvio Testa, portavoce della prima ora, «la situazione è azzerata, si sono persi due anni e c’è il rischio che giocando sull’emergenza ora cerchino di forzare il progetto. Pertanto, si è deciso di riprendere la mobilitazione a Carnevale, per creare attenzione e consenso. E di utilizzare questo periodo elettorale per costringere candidati sindaci e partiti a prendere posizioni critiche: tutti devono dire che non si decide se non c’è un sindaco in carica, perché non ci devono essere forzature o sgambetti prima delle elezioni. Inoltre, non ci accontentiamo di posizioni politiche che rinviano alla commissione di valutazione ambientale Via e ai tecnici per la comparazione dei progetti, ma dev’essere chiaro che il Contorta non si fa, Marghera non si fa e le navi devono restare fuori dalla laguna».In tre anni di mobilitazioni, il Comitato ha dato vita a 13 grandi manifestazioni – dalla “presa” della Marittima al “cordone umano” con i salvagenti-paperella in canale della Giudecca – come 13 sono i minuti del video che sarà caricato su Youtube, per ricordarle. E alle quali ora si aggiungerà un corteo acqueo in maschera.
«Ci siamo ritrovati in tanti: una bella discussione», commenta Tommaso Cacciari, «alla fine tutti diamo una valutazione positiva della sentenza del Tar, perché ha tolto divieti basati sul niente e un alibi: chi ha deciso la soglia delle 96 mila tonnellate di stazza, su quali valutazioni, perché non 100 mila o 50 mila? Per noi 96 mila tonnellate sono navi gigantesche per la sostenibilità della laguna. Poi c’è la campagna elettorale: non può esserci decisione sul Contorta o altri progetti senza voce politica della città. In ballo è il futuro di Venezia e non può decidere chi non ha la delega dei cittadini: senza sindaco non si decide. E vogliamo obbligare tutti i candidati sindaci a non tergiversare: devono dirlo prima, ora, come la pensano. In un incontro pubblico o altro. Così come valuteremo con la città come organizzare questa mobilitazione di Carnevale: non ci sono navi da bloccare o porti da intasare, la proposta è un parata acquatica con barche allegoriche e festa in un luogo simbolico».
Mobilitazione a tutto campo, anche tecnico. «Un’altra occasione che sfrutteremo al massimo», conclude Luciano Mazzolin, «è l’inchiesta pubblica con osservazioni al progetto scavo Contorta, quando la commissione Via verrà a Venezia, come annunciato. Affonderemo il progetto e la sua devastazione della laguna, che fa acqua da tutte le parti. Ci faremo sentire. Così come sul tema dell’inquinamento: dopo l’esposto e la petizione europea, in primavera faremo un convegno».