Intervento di AmbienteVenezia al Convegno IUAV Legambiente, “Il clima cambia le città”

Ieri mattina abbiamo distribuito  a tutti i partecipanti della  Conferenza Legambiente – IUAV “Il Clima Cambia le Città” a Ca’ Bador i volantini NOGrandiNavi  per la mobilitazione del 7 – 8- 9 giugno; questa mattina abbiamo distribuito a tutti   il seguente documento sulla situazione veneziana…

Evoluzione climatica, innalzamento eustatico

e  progetti di salvaguardia della  laguna di Venezia

Intervento  dell’associazione AmbienteVenezia  alla Conferenza “Il Clima Cambia le Città”

 Palazzo Badoer Venezia – 23 e 24 maggio 2013

L’associazione AmbienteVenezia si interessa da diversi anni anche delle tematiche di cui si parla in questo convegno  e che toccano in pieno Venezia e la sua laguna ; ci siamo battuti contro il progetto MoSE che riteniamo del tutto inadeguato, inutile e dannoso.

Abbiamo presentato anche recentemente alla Commissione Petizioni del Parlamento Europeo una serie di memorie e documenti che trattano anche questi argomenti, in sostegno di una petizione popolare sottoscritta da 12.565 persone.

Al Parlamento Europeo abbiamo inviato anche  i seguenti documenti :

 

14 dicembre 2009 – Paolo Antonio Pirazzoli del CNRS Francese –  documento intitolato “Per una revisione del progetto italiano per salvare Venezia

Nel documento si parla dell’innalzamento dei livelli del mare delle diverse valutazioni fatte dai progettisti del MoSE; si parla anche dello studio della società Principia R.D.  e si conclude con la richiesta di una drastica revisione del progetto in corso .

20 luglio 2010Video Inchiesta Intitolata “MOSE errori, limiti e ragionevoli alternative “

prodotto dalle associazioni AmbienteVenezia, Assemblea permanente NOMOSE, Ecoistituto Veneto e MultimediaRecords – nella videoinchiesta vengono affrontati i problemi del MOSE in relazione a: Mutazioni Climatiche e innalzamento del livello dei mari ; Studi della PincipiaR.D.; progetti alternativi.

 

La parte prima di minuti 9.40:

La seconda parte di minuti 9.50

 

28 settembre 2012 – l’ingegner Paolo Pirazzoli, ha presentato ad Atene  una relazione intitolata “Sarà il progetto Mose in grado di difendere Venezia dal previsto innalzamento del livello dei mari?”sul probabile innalzamento dei mari nel corso dei prossimi decenni e sugli effetti che esso potrà avere sulla città di Venezia, soffermandosi in particolare sul progetto Mose in corso di realizzazione.

Il convegno, tenutosi ad Atene, era stato organizzato da un ente intergovernativo, lo SMARTEST; il progetto è mirato a sviluppare sistemi di protezione contro allagamenti e alluvioni, con particolare accento sulle situazioni che coinvolgono centri urbani .

L’intervento in inglese dura 13 minuti. Il titolo, è “Sarà il progetto Mose in grado di difendere Venezia dal previsto innalzamento del livello dei mari?” La risposta dell’ing. Pirazzoli non è positiva. Vi sono reali possibilità che il Mose, anche funzionando senza difetti, non sia sufficiente a proteggere la città.

L’ingegnere ha iniziato con il ricordare che la legge del 1984 da cui è finanziato il progetto aveva richiesto che le opere progettate fossero “sperimentali, graduali e reversibili” e ha poi mostrato delle diapositive dalle quali risulta evidente che migliaia di pali di cemento della lunghezza “di diverse decine di metri” sono stati conficcati nel fondo della laguna per sostenere i giganteschi cassoni ai quali dovranno essere incernierate le 79 paratoie mobili che dovrebbero costituire la barriera contro il mare.  Dalle immagini risulta evidente la mancanza di gradualità e reversibilità delle opere, cosa che le condannerebbe alla rottamazione in caso di cattivo funzionamento o d’innalzamento del mare superiore al livello di progettazione.

La relazione continua mostrando le previsioni dell’innalzamento dei mari stimate dal governo italiano (Muir) ai tempi della progettazione del Mose (1984): per la fine del secolo (anno 2100) l’aumento più probabile era stimato in 16,4 cm., la cifra più prudente per la progettazione era di 22 cm, la pessimistica di 31,4 cm. Secondo l’ingegnere si trattava di stime basse,  che “non tenevano conto del lavoro degli esperti internazionali come l’ IPCC, del quale Pirazzoli è stato consulente. La cosa fu subito contestata, “ma le critiche furono ignorate”. Le previsioni più affidabili per il 2100 vanno invece oggi, secondo il relatore, da un minimo di 50 a un massimo di 140 centimetri, con 80 centimetri come dato più plausibile, e con ulteriore aumento nei secoli successivi.

Due simulazioni dimostrano poi che le barriere del Mose sarebbero insufficienti anche per condizioni meteorologiche molto frequenti, se il livello dei mari aumentasse di 35 centimetri (prima simulazione) o anche solo di 12 cm nel caso di condizioni estreme ma già verificatesi nel 1966 (e da allora il livello si è già innalzato di 15 cm.).

Altre difficoltà del progetto sono dovute a possibili fenomeni di “risonanza” nel movimenti delle paratoie, messi in luce da uno studio francese commissionato dal Comune di Venezia e “rimasto senza risposta da parte degli esperti del Mose”.

la conclusione della relazione: “Nel caso di una ripetizione dell’evento del 1966 il Mose sarebbe incapace, anche oggi, di mantenere il livello della laguna al di sotto di 110 cm. In breve, il progetto Mose è inadeguato per la salvaguardia di Venezia e non è in grado di costituire una resistenza agli allagamenti. Se sarà completato (nella migliore ipotesi nel 2016) sarà necessario demolirlo poco tempo dopo la sua costruzione”.

Il video integrale della conferenza è visibile al seguente link.

http://www.blod.gr/lectures/Pages/viewlecture.aspx?LectureID=607

Il 4 maggio 2013 l’associazione AmbienteVenezia ha organizzato, con la collaborazione di alcuni consiglieri, presso la sede del Comune di Venezia un convegno intitolato “IL MOSE INCONTRA IL MARE – La difesa di Venezia e della sua Laguna tra: variazioni climatiche, innalzamento dei livelli del mare, problemi progettuali e  stabilità  delle paratoie del MoSE, indagini della magistratura.”

Gli esperti ing. Paolo Pirazzoli e ing. Vincenzo Di Tella con le loro relazioni hanno spiegato perchè il mare continuerà ad inondare Venezia e le paratoie del Mose non potranno impedirlo.

Riportiamo solo le conclusioni della relazione di Paolo Pirazzoli :

1)      I lavori per il progetto MoSE continuano ad avere un’incidenza negativa sull’intero ecosistema lagunare.

2)      Il progetto si basa su ipotesi iniziali dell’innalzamento prevedibile del livello marino che sono nettamente sottostimate.

3)      Le paratoie del MoSE essendo dinamicamente instabili, fenomeni di risonanza rischiano di causare inondazioni a Venezia anche con il livello marino attuale.

4)      Nel caso di innalzamento del livello marino anche di meno di 20cm, è stato dimostrato che certe perturbazioni meteorologiche possono provocare acqua alta a Venezia anche in assenza di risonanza.

5)      Nel caso di una ripetizione della tempesta del 1966, le barriere del MoSE sarebbero incapaci, anche oggi, di evitare che Venezia sia allagata.

In altre parole, il progetto MoSE  è inadeguato alla salvaguardia di Venezia. Se venisse completato (alla meglio nel 2016) sarebbe necessario smantellarlo poco dopo la sua costruzione.

Sarebbe quindi urgente che il Governo Italiano, che ha finora imposto a Venezia un progetto obsoleto (MoSE), restando sordo alle varie critiche, consideri infine realisticamente i limiti di questo costosissimo progetto, che sta cercando pateticamente di continuare a finanziare malgrado le attuali difficoltà economiche.

Se fosse ancora possibile introdurre soluzioni tecnologiche, rimpiazzando per esempio le barriere del MoSE con le barriere a gravità, si eliminerebbe la possibilità di risonanza, permettendo di prolungare la vita dell’opera di vari decenni.

Ciò non sarebbe sufficiente per far fronte all’innalzamento marino prevedibile a lungo termine, ma permetterebbe almeno, contrariamente al MoSE, di contrastare un innalzamento eustatico anche di 50-60 cm.”

Cliccando su questo link potete leggere l’articolo “Il MoSE incontra il Mare : lo studio sull’inefficacia della grande opera”, le relazioni complete dell’ ing. Paolo Pirazzoli e dell’ing. Vincenzo Di Tella  presentate  nella sede del Comune di Venezia il 4 Maggio 2013

Per informazioni e richiesta documenti scrivere a: ambiente.venezia@libero.it

Vi invitiamo a Venezia il 7 – 8 e 9 giugno per le  giornate di lotta e mobilitazione internazionale contro le grandi navi e le grandi opere

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