Sul fronte politico invece, il leader della Lega Matteo Salvinicontinua a premere sul progetto per portare il traffico a Porto Marghera, sponsorizzato dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e il governatore del Veneto Luca Zaia. “Il turismo è una parte fondamentale dell’economia italiana. Lo si può fare in maniera intelligente con vie alternative, riducendo il rischio. Siccome c’è un progetto che aspetta di essere approvato da tempo, penso che sia tempo di approvare questo progetto. C’è tanto da fare”, ha detto il vicepremier da Breganze. Nel pomeriggio fonti del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti guidato da Danilo Toninelli hanno però precisato alle agenzie di stampa che “a differenza di quanto sostenuto da molti in queste ore,nessun progetto sull’ipotesi Marghera per le grandi navi a Venezia giace al Mit”. “Nessun progetto è stato dunque bloccato o lasciato in un cassetto. Esiste solo uno studio la cui natura non ha nulla a che fare con alcuno stadio di progettazione, nemmeno quello iniziale della fattibilità tecnico-economica”, aggiungono le stesse fonti.
Infatti, servirebbero diversi anni per approvare e poi portare a termine i lavori di scavo del canale Vittorio Emanuelenecessari a portare il traffico a Porto Marghera. In più, non si sarebbe evitato il problema perché navi con quella stazza (65mila tonnellate) continuerebbero ad attraccare a Marittima(l’incidente è avvenuto poco prima del terminal passeggeri), seppur facendo un percorso diverso. Già domenica Salvini aveva attaccato l’alleato di governo. “Mi risulta che una soluzione per evitare problemi c’era, ma tutto è bloccato da mesi perché è arrivato un noda un ministero romano, e non è un ministero della Lega”, aveva detto il titolare del Viminale, spalleggiato dal sindaco Brugnaro. “Finora non è mai arrivata alcuna proposta sul tavolo”, aveva replicato il M5s. Poi era intervenuto direttamente Toninelli: “La sua soluzione è far sfiorare una nave da crociera e una petroliera, con i rischi del caso?”.
Le indagini
“Un’avaria? Questo lo dobbiamo accertare e non possiamo farlo solo ascoltando le persone, ma con una consulenza tecnica che verrà disposta nei prossimi giorni. Procediamo valutando le prime emergenze dateci da Capitaneria e forze di polizia. All’esito di questo valuteremo se c’è qualcuno da iscrivere nel registro indagati”, ha spiegato il pm Cherchi. “La consulenza tecnica – ha ricordato – prevede che se ci sono atti irripetibili dovremo necessariamente procedere con gli avvisi“. L’esame della scatola nera, in particolare, ha aggiunto, dovrà accertare “quale sia il motivo, se c’è un motivo tecnico, che ha permesso alla nave di non seguire la rotta, ma di sbandare sulla destra. Ripeto, se si tratta di avaria dovremo valutarlo”. Cherchi ha concluso che “la nave non è sotto sequestro”, lo sono i sistemi di movimento “che devono restare a disposizione dei consulenti”. La Procura di Venezia potrà inoltre procedere con un eventuale fascicolo per le lesioni riportate dai passeggeri del battello colpito dalla Mcs solo su querela di parte. E per il momento le quattro turiste rimaste ferite, due delle quali ancora ricoverate, non hanno presentato querela.
Msc annulla la crociera
Intanto Msc ha deciso di annullare la crociera che doveva ripartire da Venezia sulla nave ‘Opera’ e di “rimborsare a tutti i passeggeri l’intero costo del biglietto e gli eventuali serviziprenotati”. La compagnia crocieristica spiega in una nota che, alla luce del fatto che l’indagine in corso richiederà alcuni giorni per essere completata, “la nave non potrà completare l’itinerario inizialmente previsto nel Mediterraneo Orientale”. Msc precisa che stamani ha ricevuto il permesso dalle autorità per iniziare i lavori di ripristino dello scafo e che sono attualmente in corso i lavori di saldatura. “La compagnia – spiega la nota – ha lavorato a stretto contatto con tutte le Autorità e ha offerto piena collaborazioneper contribuire a stabilire tutti i fatti e recuperare tutti i dati tecnici”.