Aria pulita e nessun allarme per la popolazione? Per il Comitato Grandi Navi non è proprio così. E suggerisce maggior cautela nell’analisi dei dati. I risultati della qualità dell’aria eseguita dall’Arpav nell’area portuale di San Basilio nel periodo tra il 5 maggio e il 13 giugno scorso, ad integrazione delle analisi effettuate dall’Autorità portuale nel periodo immediatamente precedente (febbraio-marzo 2012) vanno letti, secondo il comitato, in maniera diversa.
«Le due centraline utilizzate, quella fissa a Sacca Fisola e una mobile a San Basilio, risultano praticamente sopravvento rispetto alle fonti potenzialmente inquinanti per la maggioranza delle situazioni meteo – sottolinea Silvio Testa Portavoce del Comitato NO Grandi Navi – Laguna Bene Comune – I dati rilevati possono tutt’al più indicare il livello di inquinamento di fondo, soprattutto in presenza di venti provenienti dal primo quadrante (Nord – Est); i dati non sono correlati con l’eventuale passaggio delle navi; la relazione non dà i picchi dell’inquinamento correlati al passaggio delle navi ma offre solo delle concentrazioni medie, col risultato di annacquare i risultati. Su quest’ultimo punto ci spieghiamo con un esempio: se fumo una sigaretta ogni 10 minuti o se ne fumo 144 tutte assieme il dato medio nelle 24 ore è esattamente lo stesso, ma forse ai fini della salute di chi respira gli effetti non sono proprio uguali».
Secondo il Comitato nelle sue premesse alla relazione, la stessa Arpav ha riconosciuto che la campagna di rilevamento in oggetto non ha potuto valutare l’inquinamento prodotto dalle grandi navi da crociera durante il loro transito in laguna, in Bacino di San Marco e in Canale della Guidecca, né tantomeno all’ormeggio in Marittima, essendosi limitata a verificare la qualità dell’aria a Sacca Fisola e a San Basilio.
«Noi avevamo chiesto questo durante l’incontro del 4 ottobre con l’assessore Bettin e il direttore di Arpav Venezia Biancotto, precisando che eventuali ostacoli vanno superati col peso politico del Comune, che deve battere i pugni sul tavolo per ottenere, se serve, un decreto dal ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, che consenta la campagna d’indagine».
Il Comitato ritiene che i dati della letteratura mondiale sull’inquinamento prodotto dalle grandi navi da crociera e l’insufficienza delle indagini condotte in città
«dovrebbero spingere il sindaco a ispirarsi a principi di cautela, adottando o promuovendo provvedimenti a tutela della salute dei cittadini, a partire almeno dall’adozione obbligatoria per le navi che entrino in laguna di carburanti con tenore di zolfo non superiore allo 0,1 per cento».