È stata una vittoria per tutta la città

La NuovaI comitati promotori dell’iniziativa: «Non si pensi di barattare ambiente e salute con i posti di lavoro»

VENEZIA. «È stata una bella vittoria, la città ha dato un segnale molto forte e chiaro: le grandi navi devono stare fuori dalla laguna, non solo andare via dal bacino di San Marco, perché non consumano acqua di rose come qualcuno vorrebbe far credere, ma inquinano l’aria come migliaia di auto, devastano i fondali, danneggiano la città». Al termine della lunga giornata di mobilitazione, Silvio Testa – portavoce del Comitato No Grandi Navi – è soddisfatto, ma non pago.

«Se nell’incontro con il ministro Lupi, giovedì, il sindaco Orsoni porterà avanti l’idea di spostare le navi a Marghera», prosegue Testa, «sappia che lo farà senza nessun mandato popolare perché non solo il comitato vuole che le imbarcazioni da crociera stiano fuori da tutta laguna, ma anche il Consiglio comunale, che ha votato emendamento all’articolo 35 del Pat-Piano di assetto territoriale, che dice chiaramente che le grandi navi devono lasciare la laguna.L’opzione è una sola: applicare da subito l’inapplicato decreto Clini-Passera che chiaramente dichiara incompatibili con l’ambiente lagunare le navi superiori alle 40 mila tonnellate». E i posti di lavoro che si perderebbero a migliaia, lasciando le crociere del tutto fuori da Venezia? «È chi ha lasciato incancrenire la situazione per oltre un anno, senza fare nulla», replica Testa, «che ha l’obbligo morale di intervenire e trovare una soluzione a questo problema: non si può scaricare la soluzione su noi, barattando ambiente e salute con posti di lavoro».

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