Da oggi al via la mobilitazione “No grandi navi No grandi opere”. Domenica tutte e tutti a Venezia.

Le iniziative contro i “mostri del mare” del 9 giugno: manifestazione alle ore 10 a piazzale Roma; alle ore 16 corteo acqueo con ritrovo a San Basilio

di Riccardo Bottazzo

Domenica 9 giugno si comincia presto e si parte alla grande. Alle 8 e mezza dalla stazione di Padova, alle 9 da quella di Monselice. Da Vicenza si sale sul treno alle 8 in punto. Da Macerata e dalle Marche arrivano col pullman e così da Bologna e dall’Emilia Romagna. Tutti a Venezia, dove l’appuntamento per domenica 9 giugno è alle 10 a piazzale Roma per la manifestazione diretta via terra all’ingresso del Terminal portuale crocieristico e alle 16 all’imbarcadero di San Basilio per il corteo acqueo.  E intanto, da qualche giorno, nell’isola di Sacca Fisola a rimboccarsi le maniche per allestire il campeggio nello spazio polisportivo, ospiti della Cooperativa Il Cerchio, dove stanno arrivando i primi partecipanti alle mobilitazioni.

L’isola lagunare che sorge all’imbocco del canale della Giudecca – proprio quello che giornalmente viene percorso dai questi mostruosi alberghi galleggianti – sarà il cuore delle tre giornate dedicate all’evento No Grandi Navi.

 

Il primo appuntamento di discussione nel pomeriggio di venerdì con la presentazione del libro di Lucio Angelini “il gondoliere cinese”, pubblicato da Supernova Edizioni. In serata festa e concerti con Soul Riot, Big Mike e Almost Inside.

 

Intanto, fioccano le adesioni alle iniziative che hanno già coperto gran parte dei comitati e movimenti che si battono a difesa dell’ambiente e del territorio. Per l’elenco completo così come per il programma integrale della giornate, ci si può collegare al SITO DEL COMITATO NO GRANDI NAVI di Venezia.

 

Una mobilitazione di tale portata, non ha mancato di ottenere i primi risultati anche a livello  istituzionale. E’ notizia di giovedì che il ministro per le Infrastrutture e i Trasporti Maurizio Lupi ha  fissato per il 13 giugno la prima convocazione di un tavolo a Roma, proprio per discutere di alternative al passaggio delle Grandi navi nel bacino di San Marco. Senza dubbio un primo risultato della mobilitazione dei cittadini veneziani, dal momento che il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni aveva invano richiesto da un anno la convocazione di una specifica riunione del Comitato interministeriale per la salvaguardia di Venezia, che fosse dedicata alla questione.

 

La battaglia però è ancora lunga e difficile, nonostante l’enormità dell’impatto ambientale e del pericolo rappresentato dalle navi da crociera in transito. Come fa notare il consigliere della lista “In Comune” Beppe Caccia, nella riunione del prossimo 13 giugno, il sindaco sarà solo a confrontarsi con i rappresentanti delle società armatoriali italiane ed europee, e con quegli stessi organi dello Stato che hanno finora unicamente tutelato gli interessi della potente lobby delle crocieristica (lo stesso ministero dell’Ambiente, la Capitaneria e l’Autorità Portuale di Venezia). Escluso ad esempio dall’incontro il ministro Massimo Bray, titolare del dicastero dedicato alle attività culturali che pure svolge un ruolo non indifferente nella tutela di un patrimonio monumentale e artistico di cui l’intera Venezia e la sua laguna fanno parte.

 

Ed è a Bray che si è rivolto Beppe Caccia, invitandolo ad intervenire a difesa di Venezia allontanando il rischio “che al centro del confronto non stiano i beni comuni così pesantemente aggrediti dalle grandi navi, ma ben precisi e consolidati interessi economici. E che il tutto si concluda con un nulla di fatto o, peggio, con l’adozione di soluzioni peggiorative quali lo scavo di nuovi profondi canali”. Per questo, conclude, bisogna arrivare al “definitivo  allontanamento dalla Laguna dei natanti con essa incompatibili, prima che sia troppo tardi”.

 

Intanto il Comitato No grandi navi ha chiesto alla Capitaneria di porto, all’Autorità portuale (responsabili in materia) e a Venezia Terminal Passeggeri (la società che gestisce l’arrivo delle crociere) che il giorno delle mobilitazioni si trasformi in una vera “domenica ecologica”. Cioè che il 9 giugno non partano né arrivino a Venezia i mostri del mare. La risposta è stata l’arrogante conferma nel traffico programmato e, da parte della Questura, l’allarme per “possibili infiltrazioni” tra i manifestanti. La Prefettura ha diffuso un comunicato in cui, dopo aver garantito il massimo impegno per lo svolgimento della manifestazione, avverte che non saranno tollerate “violazioni di legge”. Le prescrizioni dettate dal questore Roca per il corteo della mattina prevederebbero il divieto di sostare davanti all’ingresso del porto alla Marittima e vorrebbero imporre una conclusione della manifestazione lontano dall’area portuale.

Ma né i divieti, né la propaganda allarmistica scoraggiano la mobilitazione. In un comunicato diffuso dal comitato organizzatore si invita anzi a rafforzare la partecipazione ad una “tre giorni contro le Grandi Navi” che sia un reale momento a difesa di un bene comune che sta nei cuori di tutti: Venezia con la sua laguna.

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