Nessuna scelta sulla testa della città e del consiglio comunale,
nessuna scelta “provvisoria” che richieda interventi costosi e manomissioni in laguna
Venezia, 26 ottobre 2013
L’ora delle scelte per dare attuazione al decreto Clini – Passera si avvicina, anticipazioni di stampa parlano di frenetiche trattative tra ministri, Autorità Portuale, sindaco, si ipotizzano date, si parla di decisioni già prese, ma tutto avviene sulla testa delle città e del consiglio comunale, con l’inaccettabile paradosso che nessuno sa su quale linea stia trattando Giorgio Orsoni né alcuno conosce i contenuti della sua proposta di portare le navi a Porto Marghera, reiteratamente sostenuta con ambigue variazioni ma mai illustrata a chichessia.
Il sindaco ha un solo mandato: quello dell’articolo 35 bis del Piano di Assetto del Territorio votato dal consiglio comunale che prescrive l’estromissione delle navi incompatibili dalla laguna; un obiettivo che doveva essere sostenuto da studi e approfondimenti che il Comune avrebbe dovuto promuovere e che invece non sono stati neppure avviati, col risultato che si assiste quotidianamente a un interessato balletto delle cifre su rischi, inquinamento, danni, indotto, occupazione; un minuetto risibile, non fosse che su questi dati confusi e contraddittori qualcuno ritiene di poter decidere.
Possibile che in consiglio comunale non ci sia nessuno, tranne poche lodevoli eccezioni, che pretenda il rispetto di quanto votato? Nessuno, magari nel partito di maggioranza, che chieda conto alla giunta e al sindaco di cosa si sta trattando sottobanco? Nessuno che pretenda che come è stato fatto per il Mose, ma allora fuori tempo massimo, si mettano pubblicamente a confronto tutte le proposte che sono state avanzate per affrontare il problema del crocerismo, ma questa volta prima che venga scelta una strada e siano avviate le procedure? Magari a partire dall’idea del sindaco, che forse i consiglieri comunali e la città dovrebbero conoscere per prima?
Lo scorso febbraio, ovvero otto mesi fa, il Comitato NO Grandi Navi aveva presentato alla Conferenza dei Capigruppo una proposta di delibera che aveva come scopo proprio l’avvio di un confronto pubblico tra idee progettuali non solo conoscitivo ma anche comparativo, accompagnato dalla proposta di invitare le autorità competenti a disporre tutte le azioni, compreso un eventuale bando nazionale o internazionale, per individuare nel giro di pochi mesi la possibile soluzione definitiva per l’allontanamento dalla laguna delle grandi navi da crociera. Anche questa proposta è rimasta lettera morta.
Sono passati inutilmente 18 mesi dall’approvazione del Pat, otto mesi dall’incontro coi Capigruppo: speriamo che nessuno ora sostenga progetti inaccettabili sostenendo che è urgente decidere e che la situazione richiede scelte non rinviabili.
Non esistono scelte provvisorie e transitorie che non siano accompagnate dalla scelta definitiva dell’estromissione dalla laguna delle navi incompatibili.
Non esistono scelte provvisorie che prevedano interventi costosi e manomissioni della laguna: la tecnica offre soluzioni leggere, sperimentali, reversibili, queste sì realizzabili a breve.