Comunicato n. 55 del 12 gennaio 2013

I giornali di oggi ci raccontano di un Porto arrembante che, indifferente e sordo all’ampio dibattito che si svolge in città, procede come uno schiacciasassi nel suo disegno di trasformare Venezia in Rotterdam: terminali off shore, piattaforme logistiche, crescite esponenziali dei traffici e delle dimensioni delle navi, autostrade del mare, parcheggi (!) lungo il canale dei petroli per grandi navi in attesa di uscire dalla futura conca di navigazione, devastanti scavi di canali lagunari, nuove banchine e nuove stazioni passeggeri in Marittima, parcheggi a San Basilio. Neppure Marinetti, che pure voleva asfaltare il Canal Grande, avrebbe potuto immaginare un tale macello ambientale!
Il presidente dell’Autorità Portuale, insomma, a modo suo vuole passare alla storia facendo ciò che non riuscì ad Attila e agli Unni, ma di fronte a questo barbaro assalto il Comune che fa? Cerca di arginare e governare il Porto, che dovrebbe essere a servizio della città? Pretende, come gli consente la legge, di progettare un futuro compatibile del Porto avviando la redazione di un nuovo Piano regolatore portuale in sostituzione dell’attuale che è del 1908? Mai più!
Il Comune, che pure attraverso il Piano di assetto del Territorio (Pat) si è posto l’obiettivo dell’estromissione delle navi incompatibili dalla laguna, abbozza, e nottetempo all’insaputa della città la giunta cerca di far passare in consiglio comunale un accordo di programma che, col pretesto di portare il tram a San Basilio, accresce a dismisura le funzioni croceristiche della Marittima.
Due sono le cose: o in Comune credono davvero alle previsioni del Pat, e dunque adottano comportamenti conseguenti e coerenti, oppure hanno solo inteso gettare fumo negli occhi a tutti quei cittadini che si sono mobilitati per chiedere una portualità compatibile con la sicurezza della città, la salute, il recupero morfologico della laguna.
Chi crede nel Pat deve pretendere a bocce ferme un nuovo e coerente Piano regolatore portuale, aprendo una vera discussione con la città basata sull’illustrazione e sul confronto di “tutti” i disegni e i progetti oggi sul tappeto, compreso quello del sindaco, Giorgio Orsoni, di portare le navi da crociera superiori ai 300 metri a Porto Marghera. Glielo abbiamo chiesto da settimane, dopo che egli stesso aveva promesso di darcene copia, ma non ci ha neppure risposto.

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