Il Comune continua col mantra dei mancati poteri per affrontare i problemi del crocerismo. E’ il cavallo di battaglia del sindaco, Giorgio Orsoni, il quale ogni volta che può sostiene che le competenze sono di altri (Governo, Capitaneria, Magistrato alle Acque) e che senza la titolarità delle acque del Bacino di San Marco e del Canale della Giudecca ha le mani legate. A questo mantra ora s’è accodato anche l’assessore all’Ambiente, Gianfranco Bettin che, come riportano oggi i quotidiani, domenica durante la manifestazione “Puliamo il mondo 2012” ha dichiarato in diretta tv durante la trasmissione Ambiente Italia che “il Comune non può intervenire”.
Non è vero! Il Comune ha un potere immenso, solo che non lo esercita, e il fatto che non solo non lo usi ma cerchi addirittura di far dimenticare d’averlo lascia molto dubbiosi sulla reale volontà dei temporanei inquilini di Ca’ Farsetti di affrontare davvero il tema della portualità. La patata scotta, lo capiamo, ma la politica non può esimersi dal bruciarsi le dita, quando serve.
La legge n. 84 del 1994, infatti, assegna al Comitato Portuale, dove il Comune è rappresentato dall’assessore alle Attività Produttive, Antonio Paruzzolo, il compito di adottare il Piano Regolatore Portuale (l’attuale è del 1908!), “previa intesa con il Comune o i Comuni interessati”, con la precisazione di legge che “le previsioni del Piano regolatore portuale non possono contrastare con gli strumenti urbanistici vigenti”. Dunque, tramite il Prg portuale, sul quale ha un potere molto grande, il Comune può determinare tutte le scelte di sviluppo o di riconversione del Porto: localizzazioni, caratteristiche delle infrastrutture, funzioni, profondità e sezioni dei canali e delle bocche di porto. Cosa importa, a titolo d’esempio, che il Comune non abbia titolarità sulle acque del Bacino di San Marco, e dunque non possa decidere cosa vi passa, se poi attraverso il Prg portuale determina che in Marittima attracchino solo le navi, poniamo, da 20 mila tonnellate? Davanti a San Marco passeranno solo quelle.
Oggi la legge è così, e se anche la lobby dei porti sta cercando di scardinarla per liberarsi dal guinzaglio dei Comuni poco importa, fin che ciò non succede. Certo che se si lascia passare il tempo scordandosi di tirare il guinzaglio, fintantochè qualcuno riuscirà magari a tagliarlo, non si dica poi che “il Comune non ha poteri”.
COMITATO NO GRANDI NAVI – LAGUNA BENE COMUNE