Per il prefetto, Domenico Cuttaia, la protesta di domenica contro le grandi navi si è svolta pacificamente, è finita senza incidenti, tensioni non ce ne sono state, però il capo della Digos, Ezio Gaetano, preannuncia decine di denunce a carico dei manifestanti per reati vari quali interruzione di pubblico servizio, lesioni, tentato naufragio e pericolo per la navigazione: evidentemente c’è un visto da destra e un visto da sinistra anche tra i più alti rappresentanti della pubblica sicurezza, si mettano d’accordo. Noi osserviamo che nessun aderente al Comitato No Grandi Navi si sarebbe suicidato gettandosi sotto la prua di una nave che una volta in movimento nessun rimorchiatore al mondo avrebbe potuto fermare, e che dunque le uniche e vere situazioni di pericolo sono state innescate dalle violente manovre dei mezzi delle forze dell’ordine, dai caroselli al limite dello scontro fisico delle moto d’acqua, dal volo radente e chiaramente intimidatorio dell’elicottero della polizia che ha inzuppato d’acqua le famiglie che avrebbe dovuto “proteggere”. Centinaia di foto e di filmati documentano quanto diciamo e anzi invitiamo tutti i presenti alla manifestazione, tutti i testimoni oculari a raccontare semplicemente ai giornali quanto hanno visto: la verità si fa strada da sola.
Il presidente della Venezia Terminal Passeggeri, Sandro Trevisanato, attacca la Rai, colpevole solo di aver mostrato con un servizio inoppugnabile quanto è avvenuto in Punta della Dogana, e sostiene che la città non c’era, che i manifestanti erano quattro gatti, magari dei “perditempo” come sono stati qualificati dal segretario del sindacato Ugl di polizia, Mauro Armelao. Il tentativo di intimidire i giornalisti del servizio pubblico e il livore che gli impedisce di vedere le centinaia di cittadini scesi in piazza a manifestare sono evidentemente il segno di quanto le iniziative del Comitato stiano ottenendo sempre più consenso. Si preoccupi lui, piuttosto, assieme al presidente del fantomatico Comitato Cruise Venice, Massimo Bernardo, di portare a manifestare gli asseriti 4.500 aderenti, che nessuno ha mai visto: l’unica foto che documenta un flash mob organizzato a favore del crocerismo mostra 269 presenti (li abbiamo contati uno a uno!) e non gli oltre 600 millantati.
Pare, insomma, che Trevisanato e Bernardo non abbiano molto seguito neppure tra gli operatori portuali, che a suo tempo immaginiamo caldamente “invitati” a partecipare al flash mob. Pazienza. Del resto crediamo che tutti abbiano capìto che il Comitato NO Grandi Navi non è contro il crocerismo in assoluto né tantomeno contro il lavoro, ma contro questo modello di crocerismo improntato a un gigantismo che fa solo gli interessi delle compagnie da crociera avvelenando i cittadini, mettendo a rischio la città, devastando la laguna. Vorremmo spiegarlo anche al sindaco, Giorgio Orsoni, consegnandogli le oltre 12 mila firme raccolte fino ad ora per estromettere dalla laguna le navi incompatibili, ma da oltre 15 giorni non abbiamo risposta a una nostra richiesta d’incontro.
Comitato NO Grandi Navi – Laguna Bene Comune