Meeting e tavoli di lavoro su Ambiente e Cambiamento Climatico, per costruire insieme una piattaforma condivisa.
9,30 –> Accoglienza
10,00 –> Introduzione complessiva e istruzioni di metodo per i tavoli di lavoro
10,30 –> inizio lavori dei tavoli
13,30 –> pausa pranzo
14,30 –> assemblea plenaria
16,30 –> conclusione
Nei giorni successivi all’evento sarà disponibile online una sintesi scritta dei lavori dei vari tavoli.
1. Consumo di suolo e grandi opere.
Il Veneto è la regione più cementificata d’Italia, ed è anche la regione che più di altre ha aperto la strada al business delle grandi opere. A che punto siamo, quali progetti incombono e come possiamo mettere in crisi i meccanismi speculativi che li generano.
2. Inquinamento dell’aria.
Gli sforamenti continui delle soglie di guardia del Pm10 dimostrano inequivocabilmente l’inadeguatezza dei piani di risanamento dell’aria e delle misure emergenziali. Quali sono le fonti emissive maggiormente responsabili e quali le strategie per uscire dalla morsa dell’inquinamento causato dai fossili.
3. Inquinamento e gestione dell’acqua, acqua bene comune.
L’acqua è un bene comune fondamentale per la vita. In Veneto il caso PFAS, la siccità, le alluvioni, costituiscono un monito pesantissimo sulle conseguenze di una gestione privatistica di questa importante risorsa. Come riportare la gestione dell’acqua fuori dalla logica di mercato.
Come contrastare le multinazionali, le lobby economiche, politiche e finanziarie responsabili del biocidio dei nostri territori per un nuovo diritto del “Comune”?
4. Agricoltura, ciclo della carne, foreste, e sovranità alimentare.
L’agricoltura intensiva e industrializzata è uno dei settori maggiormente inquinanti, causa di deforestazione e causa anche dei cambiamenti climatici. Il monopolio delle multinazionali dell’agrofarma espropria i territori della capacità di autosostentamento. Come ribaltare la politica agraria a partire dai PSR.
5. Mobilità e Trasporto Pubblico Locale.
Il trasporto su gomma e l’uso dell’auto privata fanno il paio con l’inadeguatezza dei trasporti pubblici e l’arretratezza delle infrastrutture ciclabili. L’unica opera utile per questa regione, il sistema SFMR, è fallito. Cambiare le politiche sulla mobilità è di importanza strategica.
6. Venezia, Porto Marghera e Laguna.
Mai, fino ad oggi Venezia aveva parlato un linguaggio più attuale e universale, offrendoci l’esperienza di un microcosmo che attraversa il sentiero, denso di dilemmi, di un rapporto rischioso e quotidianamente precario con la natura.
Come conciliare l’impresa privata e l’uso individuale delle risorse che appaiono, mentre diminuiscono, sempre più dotate di valore generale?
Come trasformare un rapporto unilaterale di sfruttamento della natura in una forma di economia che ne rispetti ed esalti la riproducibilità, mirando allo stesso tempo alla concertazione solidale degli interessi in campo?
7 Beni Comuni.
Cosa vuol dire territorio bene comune e clima bene comune? Questo tavolo avrá il compito di indicare coordinate culturali e strumenti giuridici per rendere comuni quei beni (materiali, immateriali, naturali e urbani) che troppo spesso sono sottratti, dal pubblico e dal privato, all’uso comune. Tale sottrazione avviene in nome del profitto e di patti di potere, a scapito del bene comune, ovvero della salute, del rispetto dell’ambiente, dell’uso condiviso.
8 Energia.
Uscire dal fossile è urgente e necessario. Le tecnologie per la transizione energetica verso le fonti rinnovabili è disponibile ma non viene sostenuta. Quali sono le strategie in atto e come dobbiamo agire per sovvertirle.
9. Rifiuti, economia circolare e lavoro.
Recuperare e riutilizzare la materia significa anche risparmiare energia e creare nuove filiere produttive virtuose. Ma questo è possibile solo rimettendo al centro diritti, salario e dignità del lavoro.