Anche la Terraferma dice No alle Grandi Navi in laguna

“Difendere la laguna di Venezia che è anche la nostra laguna, certamente. Ma ci sono anche altri importanti motivi per cui, noi che viviamo in Terraferma, parteciperemo attivamente alle due giornate di mobilitazioni contro le Grandi Navi”.  Michele Valentini, portavoce del cso Rivolta, apre così l’assemblea di preparazione alle iniziative di sabato 23 e domenica 24. L’incontro si è  svolto ieri sera nella sala del Laurentianum di Mestre gremita di cittadini.
Il risultato del referendum autogestito di giugno, che ha visto centinaia di residenti di Mestre e Marghera recarsi alle urne per ribattere che le Grandi Navi devono restarsene fuori dalla laguna e che non devono essere effettuati altri scavi, spiega Valentini, “dimostra la grande voglia che hanno i cittadini di riprendersi in mano la città e di tornare ad immaginare un futuro per il loro territorio. Marghera è stata assassinata da un sistema economico fallimentare che ha portato devastazione e malattie. Domenica andremo a Venezia per dire a gran voce che a porto Marghera. vogliamo le bonifiche e non un’altra mega opera come un nuovo porto inquinante”.

“Cinque anni e mezzo dopo il decreto Clini che, perlomeno per qualche mese, ha fermato il passaggio delle Grandi Navi – ha spiegato Stefano Micheletti, portavoce di Ambiente Venezia – ci è toccato sentire di tutto. Prima lo scavo del Concordia subito bocciato dalla Via, poi il Tresse, assolutamente inadatto per la commistione tra traffico commerciale e turistico. Poi è arrivato il Vittorio Emanuele, e poi il porto a San Leonardo. Tutte sparate senza una progetto sotto, neppure di massima. La verità è che prendono in giro la cittadinanza. Annunciano riunioni del Comitato che puntualmente vengono rinviate. Tutto per lasciare le cose come stanno. E intanto l’Unesco minaccia di depennare Venezia dalla lista dei luoghi patrimonio dell’umanità e afferma chiaro e tondo che le Grandi Navi non sono compatibili con la salvaguardia di Venezia.  Governo, Regione e Comune non lo degnano neppure di una risposte, continuano a proporre ‘soluzioni’ già bocciate. Ed intanto le Compagnie entrano nella Vtp spa, alla faccia dell’evidente conflitto di interessi. A noi non interessa una ‘soluzione’ che risparmi il passaggio delle navi davanti al bacino di San Marco. Noi vogliamo le Grandi Navi fuori dalla laguna semplicemente perché, con la tutela della laguna, queste sono incompatibili”.

Tommaso Cacciari, portavoce del laboratorio Morion, ricorda i tanti incidenti, da Genova al Giglio, che hanno funestato queste enormi carriole dei mari. “Eppure non è neppure questo l’aspetto peggiore. Il vero problema, a nostro avviso, è l’erosione della laguna. Un problema già messo in evidenza dopo l’acqua granda del ’66 e che è peggiorati nel corso degli anni”. Cacciari ricorda le immagini che l’astronauta Samantha Cristoforetti ha scattato dallo spazio e che mostrano due enormi “baffi” di sedimenti in uscita dalle bocche lagunari. “La laguna perde sei milioni di metri cubi all’anno o di sedimenti. La Serenissima lo sapeva e sapeva come porre rimedio con interventi come la deviazione dei fiumi quando questi rischiavano di interrare la laguna. Lavoravano per mantenere un difficile equilibrio tra terra e mare. Oggi questo equilibrio è stato spezzato e abbiamo con condannato la laguna diventare un braccio di mare”.
“Una grande nave sposta mediamente 135 mila metri cubi di acqua per il principio di Archimede. Quando quest’acqua batte sulle fondamenta, le tira giù. Ma questo sarebbe anche il male minore, perché una fondamenta può essere ricostruita. Quando arriva nelle barene invece è peggio, perché innesca un effetto tsunami. Ogni volta che uno di questi mostri passa per la laguna, se ne porta via un pezzo. Il che comporta meno resistenza durante i passaggi di marea, il che significa altra laguna che si disperde in mare, in un circolo vizioso. L’equilibrio è spezzato e la laguna è oggi solcata da vero e propri fiumi, come sa chi va in barca”.
“Chi amministra – conclude Cacciari – non ha imparato niente, oppure, semplicemente, non gli interessa imparare. Non p un caso che il Mose sia nato dalla sola corruzione per la sola corruzione. Continuano a proporre altri scavi. Scavi senza progetto che hanno il solo scopo di mantenere le cose come stanno”.

Chiusura per Marco Baravalle, portavoce del Sale, che ha presentato l’assemblea di sabato che vedrà protagoniste più di una quarantina tra associazioni e movimenti provenienti da tutta Europa. “L’obiettivo non è quello di costruire una ennesima rete di resistenze ambientali ma di aprire una spazio pubblico di livello europeo per parlare di giustizia ambientale. Un tema che contiene in sé tutte le tematiche per le quali ci siamo battuti in questi anni. A partire dalla quotidianità di una città simbolo come Venezia, vogliamo aiutare i comitati ad uscire dalla sindrome Nimby e trovare un linguaggio comune. Lo scrittore Amitav Ghosh, che ci ha scritto per manifestare solidarietà alla nostra iniziativa, afferma che l’uomo oggi è diventato un agente geologico e non se ne rende conto. Oramai siamo entrati in una era che alcuni scienziati hanno battezzato Antropocene. Dobbiamo agire e pensare con questa consapevolezza che, sia pure lentamente, si sta facendo largo tra la gente. Ce ne rendiamo conto proprio con la nostra battaglia contro le Grandi Navi. Quotidianamente ci arrivano richieste di interviste, articoli, interventi, filmati da tutto il mondo. A parte la stampa italiana, tutti i media hanno capito che Venezia è una città simbolo. Una città che ha una dimensione globale proprio in virtù delle sue particolarità locali. Una città che alcuni, come le compagnie di crociera o il sindaco, vorrebbero ridurre ad un distretto del turismo ‘mordi e fuggi’. A questa idea perdente, noi opponiamo una idea di città radicalmente diversa. Il favore con cui tutti seguono la nostra battaglia è una dimostrazione che il futuro sta dalla nostra parte”.

    1 Commento

    1. Io ho fatto un intervento a Mestre che difficilmente sarà stato capito… per chi volesse inquadrare meglio quello che ho cercato di dire copio ed incollo il link in cui cerco di esporlo “a chiare lettere”: https://www.academia.edu/6437024/Portualita_e_idrologia

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