A proposito del libro: Venezia. Un’invisibile battaglia navale
Premettiamo che il libro non l’abbiamo ancora letto (è stato presentato ieri e non è ancora reperibile in libreria), ma la sua tesi di fondo, riportata dalla stampa e esposta nei brevi stralci reperibili on-line, merita una immediata smentita. Il libro viene presentato come “un vero e proprio thriller che scava tra i retroscena di una sapiente opera di disinformazione”.
Dunque questo libro è stato scritto per informarci che siamo disinformati e che “Non vi è cultura senza libertà, ma non vi è neppure cultura senza spirito di verità” citazione nientepopodimeno da Norberto Bobbio apposta sul frontespizio (l’autore, il forzista Bruno Bernardi, si sarà tappato il naso).
Bene, allora atteniamoci alla verità:
– È vero o non è vero che un corpo immerso in un fluido sposta un volume di fluido pari al suo peso (principio di Archimede)? e che lo spostamento di grandi volumi d’acqua non è innocuo ai fondali bassi e sabbiosi della laguna?
– è vero o non è vero che i dati ARPAV già nel 2007 indicano le navi come le maggiori responsabili dell’inquinamento a Venezia? E che Venezia registra un’altissima e abnorme percentuale di cancro al polmone?
– è vero o non è vero che è il previsto innalzamento generale dei mari nel caso di Venezia porterà alla frequente chiusura delle bocche di porto e che “per essere più competitivo nel panorama portuale europeo il Porto di Venezia sta progettando una piattaforma d’altura a circa 8 miglia nautiche al largo della bocca di porto di Malamocco per le navi mercantili”(dal sito web dell’autorità portuale)?
-è vero o no è vero che esiste una legge, la legge speciale per Venezia, che vieta lo scavo di altri canali in laguna e che anzi prevede la chiusura del Canale dei Petroli? E che studiosi e i ricercatori come Luigi D’Alpaos, hanno messo in guardia dal procedere a opere di scavo senza aver fatto prima i necessari approfondimenti scientifici?
-è vero o non è vero che nelle città del mondo più all’avanguardia gli ingombranti, inquinanti e rumorosi porti sono stati traslocati fuori da centro per poter meglio assolvere le loro funzioni? E che tali città hanno guadagnato in benessere, rinnovamento economico e occupazionale? (Barcellona, Buenos Aires, Londra Bilbao, ecc).
-è vero o non è vero che conservatori sono coloro che vogliono mantenere lo status quo, cioè le navi in Marittima, e innovatori coloro che riescono a immaginare scenari alternativi?
Allora non si venga a scrivere che i 12.500 cittadini che hanno firmato contra il passaggio delle grandi navi siano dei nostalgici disinformati, o che la stampa straniera e l’opinione pubblica internazionale sia stata manipolata (per questo forse il libro è stato presentato a Roma presso l’associazione della stampa estera? perché non a Venezia?).