Firma e fai firmare questa petizione per il ritiro del progetto Contorta e perché le grandi navi restino FUORI della Laguna di Venezia: https://secure.avaaz.org/it/petition/Al_presidente_del_Consiglio_dei_ministri_del_Governo_italiano_Matteo_Renzi_Che_estrometta_le_grandi_navi_da_crociera_dal/?mGtrdcb
FUORI LE GRANDI NAVI DALLA LAGUNA – NO ALLO SCAVO DEL CANALE CONTORTA
Al presidente del Consiglio dei ministri
MATTEO RENZI
Per risolvere il problema del passaggio delle grandi navi da crociera nel Bacino di San Marco e nel Canale della Giudecca, a Venezia, i Governi che si sono succeduti dalla tragedia del Giglio (2012) a oggi, compreso il Suo, hanno puntato su di un unico progetto, sostenuto dall’Autorità Portuale: la creazione di un nuovo canale marittimo in Laguna rettificando, approfondendo a 10.50 metri, allargando fino a 200 metri il piccolissimo canale lagunare Contorta Sant’Angelo, una decina di metri di larghezza per un paio appena di profondità. In questo modo, le navi da crociera non entrerebbero più in Laguna dalla bocca di porto di Lido ma da quella di Malamocco, e di lì, attraverso il Canale Malamocco – Marghera e il nuovo canale che da esso si diramerebbe a circa due terzi della sua lunghezza, giungerebbero in Marittima, dove già ora si ormeggiano.
E’ la stessa logica del Mose: risposte affaristico-ingegneristiche ai problemi ambientali.
Questo vuol dire portare il Canale dei Petroli, come tutti chiamano il Canale Malamocco – Marghera, fin nel cuore della città, quel Canale dei Petroli che l’intera comunità scientifica addita come il principale responsabile della distruzione della Laguna che, lo ricordiamo, è l’unico presidio che Venezia ha per difendersi dalla furia del mare. A causa del Canale dei Petroli, infatti, la Laguna perde ogni anno circa un milione di metri cubi di sedimenti messi in sospensione dal passaggio delle navi, col risultato che laddove cent’anni fa il fondale medio era di 40 cm, ora è di quasi 2 metri e tra cinquant’anni sarà di 2 metri e mezzo. Cioè non ci sarà più una Laguna, che già oggi infatti si sta trasformando in un braccio di mare. Se si vogliono salvare Venezia e la Laguna senza perdere l’economia e il lavoro che si dicono connessi al crocerismo, le navi incompatibili con la salvaguardia di un ambiente e la sicurezza di una città unici al mondo devono dunque fermarsi fuori dalle bocche di porto, e progetti in tal senso sono già stati presentati da diversi soggetti alle Autorità competenti, realizzabili in tempi più rapidi rispetto allo scavo del nuovo canale marittimo e a costi inferiori. Stranamente, l’Autorità Portuale che sta caldeggiando il progetto di un attracco in mare aperto per le navi petroliere e porta container rifiuta di prendere in considerazione una soluzione analoga per le navi da crociera e l’unica ragione che spiega questa contraddizione sta nel fatto che ora il Porto e la Venezia Terminal Passeggeri, cioè la società del Porto che gestisce le banchine della Marittima, lucrano milioni di euro su aree demaniali avute in uso senza alcuna gara, mentre un domani dovrebbero affrontare i bandi europei e la libera concorrenza. Presidente Renzi, vuole davvero sacrificare la salvaguardia della Laguna e la sicurezza di Venezia sull’altare dei guadagni dell’Autorità Portuale e della Venezia Terminal Passeggeri, utili che non hanno alcuna ricaduta sulla città? Qualcuno, magari Lei, presidente Renzi, o i suoi ministri Gian Luca Galletti (Ambiente) e Maurizio Lupi (Infrastrutture), ci dirà di stare tranquilli, dato che lo scavo del Contorta è al vaglio della Commissione nazionale di Valutazione di impatto ambientale e che dunque il progetto verrà bocciato, se davvero è di tale distruttiva portata. Ma vede, presidente Renzi, il fatto è che le 27 pagine di integrazioni al progetto richieste recentemente dalla Commissione Via sono di tale gravità che già ora avrebbero dovuto comportare la sua bocciatura, mentre il termine di 30 giorni assegnato dalla stessa Commissione all’Autorità Portuale per fornire le sue risposte a richieste che richiederebbero anni di interventi preliminari può solo significare che la Commissione ha invece già deciso di approvare il progetto, limitandosi a subordinarne l’attuazione a una serie di prescrizioni. Una prassi quasi usuale per la Commissione. Per tutto quanto sopra, presidente Renzi, nel sottolinearLe che tutti e tre i candidati sindaco che partecipano alle primarie del Suo partito sono contrari allo scavo del Contorta, e facendo seguito ad analoghe petizioni che hanno già raccolto migliaia di firme (Comitato NO Grandi Navi – Laguna Bene Comune, Gruppo 25 Aprile, Gabriele Muccino), le chiediamo di disconoscere la valenza strategica di tale progetto e di imporre all’Autorità Portuale di Venezia il suo definitivo ritiro.
Silvio Testa – Comitato NO Grandi Navi Laguna Bene Comune
Lidia Fersuoch – Italia Nostra sezione di Venezia
Luciano Mazzolin – Associazione AmbienteVenezia
Salvatore Lihard – Comitato ambientalista AltroLido
Michele Boato – Ecoistituto Veneto Alex Langer
Cristiano Gasparetto – Movimento Venezia Cambia 2015
Giulio Labrofrancia – Movimento dei Consumatori
Luca Mamprin – Associazione Amico Albero
Claudio Piovesan – Gruppo La Salsola
Paolo Stevanato – Associazione Venezia Ambiente
Jane da Mosto – We are here Venice