Comunicato Comitato NO Grandi Navi: DA CHE PARTE STANNO FORZE DELL’ORDINE E MAGISTRATURA?

Il giudice per le indagini preliminari Andrea Odoardo Comez ha emesso un decreto penale di condanna nei confronti di quattro componenti del Comitato NO Grandi Navi – Laguna Bene Comune, imputati dal sostituto procuratore Lucia D’Alessandro del reato di cui all’art. 18 del Testo unico di Pubblica sicurezza in quanto il 10 maggio 2013 avrebbero promosso e organizzato una pubblica manifestazione contro il passaggio delle navi da crociera omettendo di comunicarlo almeno tre giorni prima al questore. Il decreto è stato notificato nei giorni scorsi a uno dei quattro componenti del Comitato, che sono Niccolò Bocenti, Flavio Cogo, Cristiano Gasparetto, Silvio Testa; la pena è stata determinata in un’ammenda di euro 3.950 ciascuno.

Come i colleghi giornalisti potranno facilmente verificare consultando gli archivi delle loro testate, il 10 maggio 2013 non c’è stata nessuna manifestazione del Comitato. Semplicemente quel giorno i quattro condannati hanno portato con tre barche una troupe televisiva tedesca che voleva fare delle riprese in canale della Giudecca al passaggio di una nave da crociera. L’atto così eversivo dell’ordine pubblico è stato messo in atto con una pattanella a motore, una sampierota con motore elettrico, un sandoletto a remi con motore elettrico ausiliario.

A riprese praticamente concluse, è passato in Canale della Giudecca un mezzo della Polizia, non sappiamo se per caso o allertato da qualcuno, che, a domanda, è stato rassicurato su quanto stava avvenendo, tanto che se ne è andato via per la sua strada.

La vicenda potrebbe quasi far sorridere, non fosse che in realtà è gravissima perché attiene alla libertà delle persone e dimostra, temiamo, che le Forze dell’Ordine e la Magistratura non sono neutrali nella complessa partita del crocerismo a Venezia. Praticamente ogni manifestazione del Comitato NO Grandi Navi ha registrato interventi repressivi da parte delle Forze dell’Ordine ma qualche fan della portualità o qualche benpensante potrà pur sempre sostenere che dal punto di vista della Questura esse compromettessero davvero l’ordinato vivere civile: la condanna penale inflitta ai quattro del Comitato dimostra purtroppo che così non è e che le Forze dell’Ordine e ora anche la Magistratura sono pregiudizialmente ostili verso quei cittadini che si sono mobilitati per difendere ambiente, salute, sicurezza, cultura, e cercano ogni pretesto per coartarne la libertà d’espressione.

“Evidentemente – commenta Cristiano Gasparetto – dietro a questa vicenda c’è il preciso disegno di elevare la tensione attorno al tema del crocerismo, magari nella speranza che qualcuno perda la testa e compia qualche atto inconsulto, così da giustificare poi pesanti interventi repressivi, esattamente come sta avvenendo in Val di Susa”.

“Da qui è solo un passo – aggiunge Flavio Cogo – per accusare di manifestazione non autorizzata anche chi esporrà sul proprio balcone di casa una bandiera col logo del Comitato”.

I quattro hanno già dato mandato all’avv. Giuseppe Romano di proporre opposizione al decreto penale di condanna.

 

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