Venezia, 14 gennaio 2014
Il Comitato NO Grandi Navi – Laguna Bene Comune ritiene scorretta e illegittima la procedura avviata dal Governo e dalla Direzione Marittima di Venezia dopo la riunione del 5 novembre 2013 sul crocerismo a Venezia che mira a sottoporre a Valutazione di Impatto Ambientale il solo progetto dello scavo del Canale Contorta Sant’Angelo e dunque ha inviato alla Commissione Europea, in collaborazione con il Gruppo di Intervento Giuridico, un ricorso per costringere l’Italia al rispetto delle normative ambientali.
Il Comitato ricorda che prima di sottoporre a Via l’unico progetto ritenuto conforme al decreto Clini – Passera del 2 marzo 2012, al massimo confrontandolo in sede di procedura ad altri progetti incidentalmente sul tavolo e giudicati non si sa in base a quali criteri come sufficientemente maturi rispetto ad altri, si deve preliminarmente procedere a confrontare in sede di Valutazione ambientale strategica “tutti” gli scenari possibili, quelli oggi sul tappeto e quelli comunque ipotizzabili per risolvere il problema del crocerismo, quali le proposte di attracchi nelle bocche di porto esternamente alle barriere del Mose oppure off shore e senza escludere anche la cosiddetta “opzione zero”.
Il Comitato ritiene comunque inaccettabili tutti gli scenari che prevedono il mantenimento delle grandi navi all’interno della laguna (Contorta, Marghera, retro Giudecca) ed è certo che a causa delle obiettive criticità connesse al modello oggi imperante (rischio di incidenti, inquinamento, erosione dei fondali, vibrazioni, rumori, stress turistico) una Vas condotta correttamente non potrà che concludersi con l’estromissione delle navi incompatibili dalla laguna. Una scelta, questa, la sola coerente col Piano di assetto del Territorio approvato dal Comune e l’unica in grado di salvare davvero la Marittima, la portualità veneziana e il lavoro che gigantismo navale, crescita dei livelli marini e Mose alle bocche di Porto metteranno nel prossimo futuro in crisi.