Il Molleggiato, al secolo Adriano Celentano, ha colpito ancora. Parole d’oro per alcuni; una vera “stecca” per altri. Ma i mali di Venezia sono gli stessi raccontati da Montanelli 43 anni fa
di Elisabetta Rossi
“Sindaci, politici e mostri navali uccidono Venezia”. L’urlo di Celentano dalle colonne del “Fatto Quotidiano” ha etichettato il governatore del Veneto Luca Zaia e il presidente dell’Autorità Portuale, Paolo Costa come “assassini”.
Ma perché nessuno, finora, ha fatto nulla? Perché le Grandi Navi sono perfettamente funzionali alla insostenibile monocultura turistica che ha espulso i veneziani e trasformato Venezia in un Luna Park.
Sono anni che Italia Nostra combatte contro l’irruzione in Laguna degli inquinantissimi e pericolosissimi condomini del mare, e sono del giugno di quest’anno le tre giornate di mobilitazione “Par tera e par mar” promosse dall’informatissimo e combattivo Comitato No Grandi Navi – Laguna Bene Comune.
Il commento di Celentano non ha portato a repliche costruttive. Solo ironia. Da una parte il Governatore Zaia, pur chiamato in causa, ha ritenuto di non intervenire sulla vicenda, mentre il presidente dell’Autorità portuale, Paolo Costa ha tagliato corto con una battuta: «Ne sutor ultra crepidam (il calzolaio non giudichi più in su della scarpa n.d.r.) – ha dichiarato – Peccato era un così bravo cantante!»
Il sindaco Giorgio Orsoni si avvale in una dichiarazione di “spiegazioni tecnico-giuridiche, sull’impotenza del sindaco a fronte dei poteri ministeriali” e chiama in causa nella stessa nota “l’Autorità portuale che pretende di subordinare al suo consenso l’impostazione generale del piano di sviluppo della Città” per concludere che ” la soluzione, almeno in via provvisoria esiste, usando strutture e canali esistenti, anche se ciò può comportare maggiori difficoltà di gestione del traffico da parte degli enti competenti. Ma il gioco vale la candela. La soluzione immediata è soltanto quella di Porto Marghera”.
Celentano si scaglia contro le Grandi Navi che passano per il bacino di San Marco: «Bestioni alti come un palazzo di 20 piani che pesano 132mila tonnellate. I veneziani dicono che ogni volta che uno di questi mostri attraversa la Laguna si svuota il sifone del water. Gli esperti affermano che le dimensioni abnormi di questi palazzi galleggianti stanno aggravando il processo erosivo della natura».
Ma il Molleggiato può vantare un nobile e famoso antesignano: nel Corriere della Sera del 23 aprile 1970 appare un articolo che titola “il Fronte dei giovani per Venezia” e sottotitola ” Si respira sulla laguna aria da Titanic – lo scoramento che ormai pervade i veneziani è il maggior pericolo da affrontare –
a rompere questa passività è sorto un movimento di giovani senza etichetta politica pronti a sostenere alle prossime elezioni chiunque difenda Venezia”. E la firma è di Indro Montanelli.
Il rischio? Tra quarant’anni saremo, nella migliore delle ipotesi, ancora allo stesso punto di partenza.