L’inquinamento di Venezia sul tavolo della Commissione europea.

Andrea Zanoni, deputato al Parlamento europeo    
Comunicato stampa del 14 agosto 2013

L’inquinamento di Venezia sul tavolo della Commissione europea.

Zanoni: “Chi inquina paga. Sequestrare l’imbarcazione colpevole e quantificare al più presto il danno ambientale da far pagare ai responsabili

 

L’eurodeputato Andrea Zanoni invita la Magistratura ad individuare al più presto i responsabili della macchia di petrolio formatasi nel Canale della Giudecca a Venezia. “Chiederò l’accesso agli atti alla alla Capitaneria di porto, all’ARPAV e al Magistrato alle acque. Punire i responsabili e prevedere norme più severe per le imbarcazioni che entrano in Laguna”. Zanoni ha denunciato a Bruxelles il problema grandi navi e inquinamento.

 

Invito la Procura della Repubblica ad indagare a 360 gradi sull’inquietante maxichiazza di petrolio formatasi l’altra sera nel canale della Giudecca a Venezia e le associazioni come WWF, Italia nostra e i comitati a costituirsi parte civile nel processo qualora fossero individuati i colpevoli”. È il commento di Andrea Zanoni, eurodeputato ALDE e membro della commissione ENVI Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, all’incidente di questi giorni che ha visto un’enorme macchia di idrocarburi nel canale della Giudecca causata con ogni probabilità da un’accidentale perdita (ancora non si sa se dolosa) da parte di una nave. “Per prevenire simili incidenti ci vogliono standard serissimi sulla navigazione in laguna. Si deve entrare solo con mezzi all’avanguardia muniti di sistemi di sicurezza che evitino qualsiasi rischio di contaminazione delle acque e che abbassino al minimo l’inquinamento dell’aria”.

 

Zanoni annuncia che “a breve invierò delle richieste di accesso agli atti alla Capitaneria di porto, all’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto ARPAV e al Magistrato alle acque per capire cosa prevedono gli accordi per l’uso di combustibili a basso tenore di zolfo e vedere personalmente le analisi fatte sull’aria che i veneziani sono costretti a respirare ogni santo giorno”. L’eurodeputato aggiunge di confidare che “la Magistratura ponga immediatamente sotto sequestro il mezzo incriminato del disastro causato e che Comune di Venezia ed ARPAV effettuino analisi approfondite per quantificare i danni materiali ed ambientali da far pagare ai responsabili”.

 

Venerdì 2 agosto Zanoni ha incontrato il Comitato No Grandi Navi a Venezia per ribadire ancora una volta insieme ai cittadini che “questi mostri del mare devono stare lontani dalla nostra città lagunare. La salute e l’ambiente non possono essere barattati con interessi puramente economici”. (VIDEO)

 

Proprio ieri il portavoce del commissario europeo ai Trasporti Siim Kallas ha affermato che per l’Europa “la sicurezza è la prima priorità” e che “la Commissione europea è in contatto con l’Autorità portuale di Venezia per ulteriori chiarimenti”. Nei mesi scorsi Zanoni ha presentato un’interrogazione a Bruxelles denunciando l’impatto delle grandi navi nella laguna di Venezia (INTERROGAZIONE) sia dal punto di vista dei combustibili utilizzati che da quello delle emissioni inquinanti in atmosfera, denunciando pubblicamente a più riprese l’ingresso in laguna di questi giganti del mare. Al momento è in attesa della risposta della Commissione sul preoccupante caso della moria dei pesci in tutta la laguna (INTERROGAZIONE).

 

Proliferazione fuori misura delle alghe marine, cambiamento climatico, precipitazioni primaverili fuori norma, alta marea. Ci sono già troppe variabili naturali di un clima ormai impazzito che minacciano Venezia e la sua laguna. Non possiamo permetterci che a queste si aggiunga l’irresponsabilità dell’attività umana”, conclude l’eurodeputato.

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