Al maestro
Ennio Morricone
Al maestro
Gino Paoli
Venezia, 22 marzo 2013
Carissimi,
Vi stimiamo come grandi esponenti della Cultura italiana e tra i suoi massimi rappresentanti nel mondo: per questo ci ha molto rattristato apprendere la notizia che domani parteciperete a Genova al battesimo di Msc Preziosa, l’ultima grande nave da crociera della compagnia armatoriale Msc. Le Sue musiche, maestro Morricone, musiche che come quelle di Gino Paoli hanno cresciuto generazioni di italiani, accompagnano da gennaio anche gli spot promozionali della medesima compagnia.
Vi chiederete la ragione del nostro disappunto. Speriamo davvero che vi facciate questa domanda, perchè in essa c’è l’unica esimente che riusciamo a immaginare per la Vostra decisione di appoggiare Msc: forse non sapete; forse neppure immaginate.
Una parte della Cultura italiana non si è ancora resa conto di cosa si nasconda dietro all’immagine patinata che queste navi smisurate cercano di dare, di quali danni e di quali costi sociali e ambientali esse si nutrano nelle località che toccano nelle loro crociere, le più belle, ma anche le più fragili e le più delicate. Venezia, da dove è partita una battaglia che sta diventando più che nazionale, è solo il luogo dove la fragilità e dunque anche l’incompatibilità di queste navi si toccano di più, ma i problemi connessi con questo modello di crocerismo si manifestano dovunque. L’incidente del Giglio né è stata solo la cartina di tornasole.
Ma un’altra parte della Cultura italiana si è fatta invece consapevole, ed è scesa in campo a fianco di quei cittadini che come noi si sono mobilitati per difendere i loro territori da logiche speculative improntate a un gigantismo che fa solo gli interessi delle compagnie da crociera ed è totalmente indifferente alla sicurezza delle località toccate, alla salute delle popolazioni, alla tutela dell’ambiente. Personalità come Salvatore Settis, Mario Pirani, il nobel Orhan Pamuk si sono già autorevolmente espresse; Adriano Celentano ha messo in musica le ragioni della Bellezza e tra i pericoli che la feriscono e la deturpano ha citato proprio le grandi navi.
Dunque, ci auguriamo che siate inconsapevoli. Per questo, ci permettiamo di inviarVi due documenti: un’unica foto che mostra una di queste navi in Bacino di San Marco (i loro “inchini” a Palazzo Ducale sono quasi 2 mila all’anno), sulla quale Vi preghiamo di riflettere chiedendovi se uomini di vera cultura possano farsi complici di una simile violenza; e uno studio del Dipartimento di Economia dell’Università veneziana di Ca’ Foscari che mostra quali e quante criticità siano connesse col modello di crocerismo che domani festeggerete a Genova e su quali costi sanitari, sociali e ambientali esso si regga. Guardate i capitoli relativi, e capirete.
Poi deciderete in coscienza e consapevolezza da che parte stare.