di Andrea Marsanich
Allarme inquinamento per il boom delle crociere dopo l’approdo di Msc Divina I ricavi toccano i 50 milioni di euro all’anno ma i danni raggiungono i 390 milioni
RAGUSA (Dubrovnik). L’allarme era stato lanciato un paio d’anni fa e ciclicamente viene riattualizzato, come ad esempio venerdì scorso. All’arrivo della nave da crociera Msc Divina, le acque dell’insenatura di Gravosa, nelle immediate vicinanze di Ragusa si sono intorbidite a tal punto che numerosi abitanti locali si sono rivolti alle competenti autorità esprimendo preoccupazione e chiedendo lumi. L’opinione diffusa era che si trattasse di inquinamento di origine fecale, la qual cosa è stata smentita dall’Autorità portuale ragusea che ha parlato di intorbidimento provocato dai potenti motori laterali della Divina, azionati durante le operazioni di approdo e che hanno sollevato dal fondale un’ingente massa di fango. I responsabili dell’Autorità hanno spiegato che si tratta di una nave nuova, in grado di “sporcare” maggiormente le acque rispetto alle consorelle che gettano l’ancora nei pressi della città di San Biagio. Quanto verificatosi l’altro giorno ha sollevato l’annoso dubbio: l’arrivo a Ragusa di tante navi bianche e di centinaia di migliaia di crocieristi reca più utili oppure i danni superano i vantaggi? Stando al dottor Hrvoje ‹ari„ dell’Istituto croato per il turismo, i danni sono purtroppo superiori e di molto.
Dopo avere condotto una ricerca durata anni, nel 2009 ha pubblicato i dati del suo studio, rilevando che l’inquinamento delle navi da crociera supera di diverse volte i danni causati dal turismo di massa sulla terraferma. «Nel 2009 la Croazia ha guadagnato dal settore crocieristico sui 50 milioni di euro – ha osservato ‹ari„ – ma le spese dirette derivanti dall’inquinamento di queste navi ha toccato i 390 milioni di euro. Ragusa è diventata inoltre una città invivibile durante l’alta stagione. Alle migliaia di vacanzieri sistemati in alberghi, appartamenti e campeggi si aggiunge quasi ogni giorno un esercito di crocieristi, per i quali non viene pagata la tassa di soggiorno, con utili garantiti solamente alla Port Authority». L’esperto ha quindi ricordato l’incidente di tre anni orsono, quando dalla nave americana Crystal Cruises furono versate in mare tonnellate di cenere prodotta dalla ciminiera. L’episodio fu filmato da un raguseo, con la spiaggia di San Giacomo trasformata in un ammasso di poltiglia nera, neanche fosse stata coperta dal materiale eruttivo di un vulcano. L’armatrice pagò un’ammenda di sole 62 mila kune (8340 euro), mentre altrove – in Francia o Spagna ad esempio – la pena pecuniaria per casi del genere è di almeno 200 mila euro.
Leggi lo studio croato sull’impatto del crocierismo
Leggi l’articolo sul Piccolo di Trieste