Un primo passo il carburante verde anche in Bacino

Di Enrico Tantucci (La Nuova)

I Comitati No Grandi Navi approvano la svolta richiesta ma sul trasferimento a Marghera dicono no come Vtp.

Se il sindaco Giorgio Orsoni non ha gradito la “dichiarazione di incompetenza” sulla questione crocieristica indirettamente inviatagli dal presidente di Venezia Terminal Passeggeri Sandro Trevisanato rispetto al possibile trasferimento del Porto passeggeri a Marghera auspicata dal primo cittadino («sarebbe come pensare di trasferire l’aeroporto Marco Polo di Venezia al Nicelli del Lido», la battuta tranciante) anche il Comitato No Grandi Navi – da lui fortemente attaccati – boccia la soluzione-Marghera. «Non risolverebbe il problema – spiega il portavoce Silvio Testa – perché lo sposterebbe solo in più in là, pur evitando il passaggio delle grandi navi in Bacino. Ma finché Orsoni non presenta lo studio che dice di aver commissionato e che starebbe alla base di queste ipotesi, è impossibile giudicare. Inoltre lo stesso sindaco ha detto a noi, incontrandoci, che il problema riguarderebbe solo le navi superiori ai 300 metri di lunghezza e dunque tutte le altre, che non sono poche, resterebbero in Marittima». Una piccola vittoria per i No Grandi Navi e per le altre associazioni ambientaliste comeAmbiente Venezia è invece l’annunciato accordo – d’intesa con ilComune – con le grandi compagnie di crociera, per l’uso del carburante “verde” durante dalle bocche di porto e durante tutto l’attraversamento del Bacino di San Marco. «E’ la dimostrazione che il problema che sollevavamo esisteva – prosegue Testa – e che l’inquinamento si può ridurre. Aspettiamo però di vedere questo accordo annunciato tradotto in realtà per giudicarlo davvero un primo passo avanti. Siamo d’accordo anche sul fatto di affidare a un’istituto di ricerca indipendente e di rilevanza internazionale, come ha annunciato Trevisanato, uno studio sulle reali problematiche di moto ondoso e inquinamento prodotto dal passaggio delle grandi navi in laguna, purché si tratti realmente di un’istituzione autorevole e indipendente». La polemica è invece sulle parole rassicuranti di Trevisanato sul rapporto dell’Arpav sull’inquinamento prodotto dalle grandi navi in laguna, che lo rivelerebbe trascurabile. «Quel rapporto è debole e pieno di mancanze – commenta ancora Testa – e le due centraline utilizzate, quella fissa a Sacca Fisola e una mobile a San Basilio, risultano praticamente sopravvento rispetto alle fonti potenzialmente inquinanti per la maggioranza delle situazioni meteo e dunque i dati rilevati possono tutt’al più indicare il livello di inquinamento di fondo. Inoltre i dati non sono correlati con l’eventuale passaggio delle navi. Nelle sue premesse alla relazione, la stessa Arpav ha riconosciuto che la campagna di rilevamento in oggetto non ha potuto valutare l’inquinamento prodotto dalle grandi navi da crociera durante il loro transito in laguna, in Bacino di San Marco e in Canale della Giudecca, né tantomeno all’ormeggio in Marittima, essendosi limitata a verificare la qualità dell’aria a Sacca Fisola e a San Basilio. Arpav stessa ha precisato che una campagna seria andrebbe fatta analizzando le emissioni ai fumaioli delle navi e correlandole con un modello matematico sulla ricaduta degli inquinanti nel Veneziano,come si fa sulle ciminiere delle fabbriche».

Enrico Tantucci

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