Nulla descrive meglio il tipo di Apocalisse in corso e il modo in cui la si sta affrontando della foto, diffusa oggi da Venezia, in cui si vede l’onda di alta marea (giunta a 149 cm) sommergere piazza san Marco e quasi tutta la città mentre una mostruosa nave crociera entra spensierata in bacino.
L’evento eccezionale, frutto di mutamenti climatici globali, del dissesto idrodinamico locale e di circostanze meteo che comunque al mutamento climatico rinviano, viene bellamente e impudentemente attraversato.
“Gli affari sono affari e qui a bordo del Titanic siamo al sicuro”, sembrano dire dall’alto della nave crociera e dal suo business-desk.
“Gli affari sono affari e qui a bordo del Titanic siamo al sicuro”, sembrano dire dall’alto della nave crociera e dal suo business-desk.
Intanto, “colà dove si puote ciò che si vuole”, si rinviano decisioni che giornate come questa rivelerebbero invece di estrema urgenza sia che si parli di azioni contro l’impazzimento del clima sia che si alluda a interventi contro il dissesto idrodinamico (anzi, si progettano nuovi disastri epocali come il porto passeggeri nelle barene di Dogaletto, come vorrebbe Venezia Terminal Passeggeri, o lo scavo di nuovi rischiosi canali in laguna).
Venezia è abituata a essere oggetto di chiacchiere anche per le ragioni più futili e di grida d’allarme magari generose ma spesso incapaci di rivelare l’origine autentica del pericolo. L’alba di oggi, immagini come queste, descrivono invece con brutale chiarezza da dove venga il vero rischio, quale nesso tra affarismo, incoscienza e impotenza occorra spezzare.
Gianfranco Bettin
Assessore all’Ambiente del Comune di Venezia